È con grande emozione che assumo la direzione della “Rivista del Diritto della Navigazione”, in occasione della ripresa della sua pubblicazione, con questa nuova serie  dopo un lungo e forzato silenzio, sotto gli auspici e con il sostegno del mio caro Maestro Antonio Lefebvre d’Ovidio, che ha diretto la Rivista per cinque lustri e che continuerà a costituire il punto di riferimento fondamentale, al di là ed oltre la veste formale di direttore onorario che ha voluto affettuosamente accettare.

È noto a tutti che la “Rivista del Diritto della Navigazione” fu fondata nel 1935 dal professor Antonio Scialoja. Essa divenne la palestra di un dibattito scientifico, contribuendo alla formazione e maturazione di alcuni dei più prestigiosi giuristi dell’epoca (non solo dello specifico settore disciplinare), i cui studi costituirono il fondamento per  la redazione del codice della navigazione del 1942 che, pur con alcuni emendamenti (anche significativi, come quelli del 2005-2006), rappresenta ancor oggi il nucleo della disciplina nazionale della navigazione marittima, interna ed aerea.

Dopo gli eventi bellici, il professor Antonio Scialoja trasferì la proprietà e la direzione al primo dei suoi allievi, il professor Antonio Lefebvre d’Ovidio, che, fin dalla fondazione, aveva contribuito a garantire, con un apporto straordinario e generoso, la continuità della linea editoriale della Rivista. Sotto la direzione di Antonio Lefebvre d’Ovidio (anche direttore dell’Istituto di diritto della navigazione dell’Università di Roma La Sapienza dal 1964 fino al 1975) la Rivista riprese la pubblicazione nel 1948, fino alla sospensione avvenuta  nel 1972.

La nuova ripresa vuole segnare un ritorno alle origini, anche per quanto riguarda la interdisciplinarietà. Ne è testimonianza la scelta di costituire un Comitato Scientifico, non incentrato esclusivamente sul diritto della navigazione, e di coinvolgere in esso studiosi italiani e stranieri delle materie ad esso collegate, seguendo il paradigma della Rivista ideato da Antonio Scialoja. Il Comitato assicurerà la linea scientifica ed editoriale, impegnandosi a garantire i dovuti livelli qualitativi, anche con un adeguato sistema di referaggio.

Inoltre, la realizzazione concreta del progetto è resa possibile dal Comitato di redazione composto da giovani studiosi, che hanno già dimostrato serietà ed impegno nello studio della materia e che costituiscono la concreta speranza per il futuro.

La Rivista, nel rispetto della sua attenzione al “diritto vivente”,  aspira a rivendicare il ruolo propulsivo che ha avuto fin dalla sua fondazione, rispetto alla codificazione del 1942 e la sua posizione di rivista generale del settore della navigazione. Essa si propone di guardare con particolare attenzione alla comparazione ed al contesto normativo di diritto uniforme e dell’Unione europea, per offrire gli strumenti per una partecipazione dell’Italia ai processi di determinazione e di formazione delle regole, adeguata alle potenzialità della sua scienza giuridica, e che possa anche rappresentare, nell’ambito internazionale, le prospettive della sua realtà economica e delle sue industrie. Più in generale, la Rivista vuole costituire un punto di riferimento per un dibattito, non circoscritto al contesto universitario, ma che tenga conto della realtà dei traffici e delle infrastrutture dei trasporti e sia valido strumento di supporto giuridico per gli operatori.

In questo quadro, la Rivista si occuperà di trasporti e di navigazione marittima, interna, aerea ed aerospaziale, affrontando, accanto alle tematiche tradizionali, le nuove frontiere della materia, aperte sia dalle più recenti innovazioni tecnologiche sia dal quadro tormentato che deriva dall’attuale contesto politico ed economico. A titolo esemplificativo, si indicano la tutela dei consumatori, la fiscalità nazionale ed internazionale, la protezione dell’ambiente,  le assicurazioni, la navigazione spaziale, le nuove problematiche delle costruzioni marittime ed aeronautiche, i problemi connessi ai registri di iscrizione delle navi e degli aeromobili, le garanzie sui crediti connessi o che possono influire con la navigazione, la logistica, i nuovi problemi della gestione delle infrastrutture e dei sistemi di controllo del traffico e delle tecnologie di avanguardia nel settore dei trasporti. Verrà, peraltro, dato adeguato risalto alla pesca, all’acquacultura ed al diporto, sia nautico che aeronautico, nella consapevolezza dell’importanza economica e sociale che tali attività rappresentano.

Traendo la sua origine dal passato, in un’ottica attuale ed al passo con i cambiamenti di un mercato sempre più globalizzato, sensibile ai mutamenti in itinere derivati anche dal processo di liberalizzazione e privatizzazione, dalle esigenze di tutela ambientale e dal continuo sviluppo delle attività aerospaziali, la Rivista intende anche dare adeguata attenzione alle problematiche che devono essere affrontate dagli operatori nella realtà economica ed imprenditoriale.

Pertanto, proprio nella attuale fase di ripresa della Rivista intendiamo sviluppare e migliorare il dialogo ed il confronto tra enti, istituzioni, organizzazioni internazionali, operatori privati e pubblici, società commerciali, che operano nell’ambito della navigazione e dei trasporti per costruire le necessarie sinergie, capaci di poter sostenere e governare le attività di questo settore sempre più strategico per l’economia del nostro Paese.

La Rivista si colloca in un panorama editoriale fortunatamente vivace, recentemente arricchito dalla pubblicazione della “Rivista di diritto dei trasporti”, ad iniziativa di giuristi dell’area partenopea, con la direzione di Giorgio Filippi, coadiuvato da autorevoli studiosi, anche della nostra materia.

Si deve constatare, però, con dispiacere la non ancora colmata lacuna lasciata da pubblicazioni che hanno costituito un’importante fucina di studi come “Il diritto aereo” di Adalberto Tempesta e, prima ancora, la “Rivista di diritto aeronautico” di Antonio Ambrosini ed Amedeo Giannini.  Più recentemente, la prematura scomparsa del caro amico e collega Guido Rinaldi Baccelli ha comportato la sospensione della pubblicazione della rivista “Diritto e pratica dell’aviazione civile”, da lui fondata nel 1977 e brillantemente diretta senza interruzione.

Fortunatamente, altre testate prestigiose come la centenaria rivista “Il diritto marittimo”, fondata da Francesco Berlingieri senior nel 1899, ed oggi diretta da Francesco Berlingieri junior, e come il “Diritto dei trasporti” fondato da Gustavo Romanelli nel 1988, ed oggi diretta da Leopoldo Tullio, costituiscono punti di riferimento validi e vitali della nostra materia a cui, del resto, molti del gruppo di questa Rivista si onorano di collaborare, nella convinzione dell’importanza delle sinergie e del processo osmotico nel settore della ricerca. È con orgoglio che posso sottolineare come questo approccio, aperto al confronto ed all’interazione, sia uno dei tratti caratteristici del modo di fare ricerca del nostro raggruppamento disciplinare.

Questa è la strada indicata dai Padri nobili della nostra materia che intendiamo continuare a percorrere.

Elda Turco Bulgherini

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Maggio 2010

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